Modello metafisico

 

Questo diagramma è un modello metafisico globale per descrivere l'universo, la materia, la vita, l'evoluzione, il DNA, il cervello, l'uomo e il suo posto nella Creazione, gli stati di coscienza, i legami tra spirito e materia, il potere dell'immaginazione, la sincronicità, l'inconscio collettivo e fenomeni come l'intuizione, l'ispirazione, la telepatia, la prescienza, le reminiscenze di vite precedenti o del passato di un luogo.

Questo modello è basato in parte sulle conoscenze scientifiche attuali, e in parte su ipotesi ancora impossibili da dimostrare, o su nozioni che non rientrano nel dominio della fisica ma della metafisica.

Eppure ciò che oggi è di dominio della metafisica, sarà un giorno della fisica, poiché la scienza avrà spinto più lontano i limiti della conoscenza verso l'infinitamente piccolo, là dove si trovano le dimensioni che sottendono la materia.

Nell'attesa, questo modello metafisico deve essere considerato come un'ipotesi, alla ricerca di una sintesi tra scienza e spiritualità.

Il mondo materiale

Alla base del diagramma si trova la dimensione che noi conosciamo meglio: la materia.
È il mondo delle particelle e degli oggetti formati da queste particelle: atomi, molecole, galassie, stelle, pianeti ed esseri viventi. (Per maggiori dettagli sul mondo della materia e i suoi livelli di organizzazione, vedere la pagina sulle
dimensioni della materia)

Per comprendere le dimensioni successive, al di là della materia, è importante sapere che le particelle di materia non sono come delle biglie o dei micropianeti. Per i fisici le particelle (di cui il nostro mondo e noi siamo costituiti) sono in realtà onde ed energia o, più precisamente, quanti di energia. Ovvero dei "pacchetti di energia", o ancora, delle concentrazioni di energia nello spazio.

Bisogna anche sapere che lo spazio tra le particelle non è completamente vuoto. Il "vuoto quantistico" è un livello minimo di energia, ma è comunque energia. Delle particelle di materia nascono spontaneamente dall'energia del vuoto. Infatti, il vuoto racchiude una sorprendente quantità di energia.

Inoltre, le leggi che regolano la materia non sono le stesse ma variano a seconda che si tratti di "piccoli" oggetti come le particelle, o di grandi oggetti che popolano il nostro mondo familiare. Il mondo degli oggetti grandi è regolato dalle leggi della fisica classica e, dunque, le stesse cause producono gli stessi effetti. Se noi facciamo cadere un bicchiere per terra, il bicchiere si romperà ogni volta che ripeteremo l'esperimento.

Nel mondo delle particelle (di cui gli oggetti grandi sono tuttavia costituiti), regolato dalla fisica quantistica e in contraddizione con la logica ordinaria, le stesse cause non producono sempre gli stessi effetti.

La stessa esperienza (come una collisione tra particelle) potrà dare più risultati possibili, ma secondo una percentuale determinata e prevedibile. Detto in altre parole, in fisica quantistica, è impossibile determinare il risultato di un'esperienza, ma è possibile prevedere con grande esattezza la percentuale dei diversi risultati possibili sulla media di un gran numero di esperimenti. La distribuzione di queste probabilità dei risultati è rappresentata, in genere, da una curva che i fisici chiamano "funzione d'onda" (con i risultati possibili sull'asse delle X, e il livello di probabilità sull'asse delle Y).

 

La matrice energetica

I fisici sono d'accordo nel supporre che al di là della materia verso l'infinitamente piccolo, l'universo sia costituito da energia e da informazione. Oltre la materia si trova probabilmente una matrice energetica che sottende la materia e che sarebbe la sua informazione, allo stesso modo in cui il DNA è l'informazione della cellula che lo contiene.

Grazie alla teoria delle supercorde, la fisica comincia ad avvicinarsi a questo mondo. È a questo livello che si situerebbe "l'ibozoo uu", un concetto vicino alle supercorde, utilizzato dalle teorie ummite per designare i costituenti fondamentali della materia.

È anche questo il mondo descritto dalla teoria dell'universo olografico di Karl Pribram, secondo il quale la materia e i suoi "pacchetti di energia" sarebbero dei campi di interferenza (nelle zone in cui le onde si sovrappongono, le energie delle onde si sommano, come nell'immagine qui sotto). Da questo punto di vista la nostra realtà sarebbe paragonabile ad un ologramma. Un ologramma costituito non solo di luce, come gli ologrammi della tecnologia umana, ma un ologramma fatto di materia...

 


Gli attrattori di probabilità

Qui comincia quello che gli spiritualisti chiamano il "mondo non-manifesto". Entriamo adesso nel dominio della metafisica, e dunque, nel dominio della pura ipotesi, anche se queste ipotesi possono essere basate su delle esperienze vissute e su ciò che chiamiamo intuizione.

Al di là dei campi di interferenza, dell' "ologramma", o della "matrice energetica" del livello precedente, ci sarebbe una dimensione costituita da "attrattori di probabilità".

Questi "attrattori" sarebbero come dei campi che aumenterebbero le probabilità di sincronizzazione tra gli eventi, che si tratti di eventi quantici, biologici o umani.

A livello quantico, gli attrattori influenzerebbero direttamente la realtà determinando la "funzione d'onda".

A livello macroscopico, gli eventi sono principalmente il risultato delle leggi della fisica classica e della biologia. Ma gli attrattori eserciterebbero la loro influenza sulla probabilità di sincronizzazione degli eventi nel tempo. In un sistema complesso, l'ordine secondo il quale accadono gli eventi è determinante per il risultato finale. È il cosiddetto "effetto farfalla": un fattore infinitesimale può rivelarsi determinante se capita al momento giusto e nel posto giusto.

Inoltre, questi attrattori sarebbero capaci di favorire l'incontro tra due molecole che si uniranno per formare una molecola organica e poi una cellula, o ancora, l'incontro tra due esseri umani destinati ad incontrarsi e realizzare grandi progetti...

È dunque in questa dimensione che si trova la chiave di quelle coincidenze straordinarie, che non sono dovute al "caso", ma a ciò che lo psicoanalista Carl Gustav Jung ha chiamato la "sincronicità".

Se il cervello possedesse delle "funzioni quantiche" che lo connetterebbero a questa dimensione, sarebbe spiegata l'influenza dei nostri sogni e della nostra immaginazione sulla realtà. Grazie a questa connessione, il nostro spirito avrebbe il potere di aumentare o diminuire le probabilità degli eventi.

Questa connessione è tanto più probabile nel momento in cui le dimensioni soggiacenti la materia non si collocano in un "altrove" lontano; esse risiedono nel cuore stesso della materia che costituisce i neuroni del nostro cervello. (Vedere Deepak Chopra e la sua ipotesi del cervello quantico, e il libro del Dott. Melvin Morse, "La Connessione Divina")

Gli "attrattori di probabilità" sono generati e modulati dalle sfere che costituiscono la memoria dell'universo e delle anime. Sono influenzati dal pensiero e dalle azioni degli esseri viventi, dalle "necessità" del punto di vista della Creazione (cioè dalla riduzione dell'entropia), e dallo spirito dell'Universo che "sogna la sua Creazione".

L'universo non è onnipotente. Non ha un potere illimitato sulla materia. Dipende dalle leggi della fisica che lui stesso ha generato, e dalle leggi stabilite dai diversi livelli di organizzazione della materia: le leggi della biologia, le leggi instaurate dalle stesse creature, dalle società e dalle civiltà. Ma l'universo dispone comunque di un potere che agisce su tutti i livelli della Creazione: la sincronicità, che guida la materia e gli eventi per favorire delle feconde associazioni tra particelle, molecole, cellule, o esseri umani.
 

 

La memoria dell'universo e delle anime

Come la precedente, questa dimensione è immateriale. Quest'immagine è dunque puramente concettuale e non descrive degli oggetti in uno spazio, ma piuttosto delle "funzioni".

Questi due insiemi di sfere rappresentano la coscienza e la memoria dell'universo. Si potrebbe dire che funzionalmente, questo sarebbe il cervello dell'universo …

Ogni sfera è un frattale e racchiude delle altre sfere che, a loro volta, contengono delle altre sfere, ecc.

Costituite da pura coscienza e informazione, le sfere sono la memoria di tutto ciò che è stato e di tutto ciò che sarà, ma anche di tutto ciò che avrebbe potuto essere e di tutto ciò che potrebbe essere.
Oppure potremmo dire che le sfere memorizzano le realtà "reali" ma anche miriadi di realtà virtuali.

Grazie ai suoi due insiemi di sfere, il cervello cosmico sarebbe bipolare, come il cervello umano ("Dio ha creato l'uomo a sua immagine"). La "memoria delle anime" sarebbe un po' come il cervello destro (il cervello affettivo), e la "memoria della Creazione" sarebbe come il cervello sinistro (il cervello razionale e organizzatore).
 

La memoria delle anime

Il primo insieme di sfere è la memoria delle anime. Ad ogni anima di un essere vivente corrisponde infatti una sfera. Questa sfera è allo stesso tempo inclusa in una sfera più grande che corrisponde all'anima collettiva di una società, a sua volta racchiusa nella sfera ancora più grande dell'anima planetaria, ecc.

Il cervello degli esseri umani è connesso a questa "memoria universale". Gli esseri viventi sono come sensori dell'universo che alimentano questa memoria cosmica attraverso emozioni, sensazioni, pensieri, idee, sentimenti … Grazie ai recettori sensoriali ed emozionali che sono gli esseri viventi, l'universo può vedersi e sentirsi, sperimentando direttamente la Creazione.

Il cervello umano è connesso a questa memoria sia a livello dell'emissione che della ricezione. La sfera di un'anima individuale è in comunicazione con le altre sfere e può captare dunque delle informazioni che provengono da altre anime, da qui i fenomeni di telepatia.

Esistono anche delle connessioni tra le sfere che si traducono in connessioni tra le persone. Due persone le cui anime sono connesse nella dimensione delle "sfere" saranno irresistibilmente portate a incontrarsi e realizzare delle cose insieme. Potremmo parlare di "persone correlate", come le particelle subatomiche correlate (in cui il cambiamento del senso di rotazione dell'una comporta lo stesso cambiamento per l'altra).

Le sfere si influenzano reciprocamente anche per risonanza. All'interno di una civiltà, ogni spirito influenza gli altri e, allo stesso tempo, è influenzato dagli altri. A loro volta, le civiltà si influenzano tra loro, al di là delle distanze e senza essere a diretto contatto. Così, l'attuale disarmonia generata dagli esseri umani sulla Terra (a causa della sofferenza degli esseri viventi, delle emozioni negative, della violenza e della distruzione) può propagarsi per risonanza alle sfere delle altre civiltà influenzandole negativamente.
 

La memoria della Creazione

LIl secondo insieme di sfere costituisce la memoria della Creazione. Come il primo insieme, è organizzato secondo una struttura frattale. La sfera di un essere vivente è inglobata nella sfera del gruppo al quale appartiene, anch'essa inclusa nella sfera della specie biologica, inclusa nella sfera dell'ecosistema planetario, che a sua volta è inclusa nella sfera della vita galattica, ecc.

Queste sfere registrano le esperienze e gli eventi vissuti dagli esseri viventi. Esse sono connesse al cervello ma anche al DNA. Le eventuali difficoltà di adattamento delle creature al loro ambiente, così come i loro sogni di evoluzione, sono captati dalle sfere che scatenano le mutazioni corrispondenti nel DNA. (Per la sua forma a spirale e la sua composizione, il DNA potrebbe essere paragonato ad un'antenna). L'evoluzione delle specie sarebbe determinata sia da evoluzioni lente e progressive, conformemente alla teoria di Darwin (adattamento e selezione naturale), che da evoluzioni brusche (i "salti evolutivi") scatenati dalla memoria della Creazione. Questo meccanismo spiegherebbe anche la sorprendente rapidità con la quale la vita è stata capace di svilupparsi sulla Terra. Sebbene le "soluzioni" inviate verso il DNA siano talvolta inventate "su misura", esse sono più spesso attinte dalla memoria di situazioni simili su altri pianeti, che esistono o sono esistiti nell'universo, e per le quali sono già state elaborate e testate delle soluzioni.

È in queste sfere che si colloca anche "l'inconscio collettivo", cioè la memoria collettiva e inconscia di una società o di una civiltà. I fenomeni di reminiscenza del passato di un luogo sono delle percezioni che provengono dalle sfere di questa "memoria della Creazione". Essa corrisponde anche agli "archetipi" e alle "idee" di Platone, alle "memorie akasciche", ai "campi morfici" del biologo Ruppert Sheldrake, o al "Waam BB" delle teorie ummite.

Essendo il cervello connesso a queste sfere, lo spirito di ogni essere umano ha la capacità di accedere all'insieme delle conoscenze accumulate nella memoria dell'universo. È li che risiede la sorgente della vera ispirazione dalla quale attingono i grandi artisti, pensatori o scienziati.

La nostra "sfera personale" è una memoria "extracorporea" (non localizzata nel cervello).
Questa parte della nostra memoria è atemporale. Le informazioni che vi sono memorizzate esistono al di là delle vie incarnate (esse dimorano dopo la morte, e preesistono alla nascita). È in questa memoria che si iscriverebbero i ricordi delle esperienze di NDE (near death experiment - persone rianimate dopo essere state clinicamente morte, e che dicono di avere visto passare i momenti della loro vita e viaggiato in un tunnel che sfociava in una luce). Durante una NDE, il cervello è cerebralmente morto e non può registrare alcun ricordo. Se esitono ricordi di queste esperienze, è perché sono sati registrati da qualche parte fuori dal cervello.

Queste sfere sono anche all'origine delle scoperte simultanee realizzate da ricercatori che compiono la stessa scoperta a distanza di qualche giorno e senza essere venuti a contatto.

Ciò è dovuto al fatto che il cervello dei secondi ricercatori ha captato nelle sfere la scoperta che i cervelli dei primi vi avevano registrato.

 

La meta-coscienza atemporale
  Il "Creatore", "Dio", la "Sorgente"...

La luce simboleggia la meta-coscienza atemporale che esisteva prima e che esisterà dopo l'universo, e di cui l'universo è la Creazione. È quello che le religioni chiamano "Dio" …

Come per le dimensioni precedenti, esiste una connessione diretta tra questa "meta-coscienza dell'universo" e il nostro cervello. Una particella di questa luce è presente nel centro ultimo di ogni essere umano e di ogni essere vivente dotato di una coscienza.

 

 
 

Analogia informatica

L'organizzazione di queste dimensioni dell'universo presenta un'analogia con l'informatica.

Il mondo materiale che noi chiamiamo "realtà" corrisponde a ciò che noi vediamo sullo schermo del computer, con gli oggetti familiari (icone, menu, finestre …) che costituiscono l'interfaccia con l'utilizzatore.

La "matrice energetica" (supercorde, ibozoo uu …) corrisponde a ciò che genera la realtà che noi vediamo sullo schermo: flussi di elettroni nei microprocessori.

Gli "attrattori di probabilità" corrispondono alle istruzioni in linguaggio macchina che orientano e determinano i flussi di elettroni nei microprocessori.

La "memoria dell'universo" corrisponde al programma informatico in linguaggio evoluto (C++, Pascal, ecc.) che produce le istruzioni in linguaggio macchina.

Infine, la "meta-coscienza" dell'universo corrisponde al programmatore, il creatore del programma informatico.

 

© Syti.net - Luglio 2003

 
  

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