strategie  pianetarie

L'AGCS:
Verso la privatizzazione totale dei servizi pubblici



L'AGCS (Accordo Generale sul Commercio dei Servizi, o GATS in Inglese, General Agreement on Trade and Services) è un accordo multilaterale elaborato dall'OMC nel 1995 sotto l'impulso degli Stati Uniti, che concerne i "servizi" nel senso il più largo del termine.

I negoziati sono cominciati nel gennaio 2000 per chiudersi nel gennaio 2005. Questi sono stati condotti da Robert Zoellick (photo) per gli Stati Uniti e de Pascal Lamy per l'Unione Europea.

In breve, l'AGCS prevede la privatizzazione totale dell'INSIEME DEI SERVIZI PUBBLICI: la distribuzione d'elettricità, la posta, i trasporti pubblici, ma anche la salute e l'educazione che saranno quindi accessibili ai più favoreggiati. A breve raggio, questo significa un calo della speranza di vita, un ritorno in massa all'analfabetismo, popolazioni sempre più ignoranti quindi più facili da manipolare…

In totale, l'AGCS prevede la liberalizzazione di ben 160 settori di attività, alcuni dei quali rappresentano favolosi mercati mondiali che eccitano da tempo le speculazioni dei settori privati (2000 miliardi di dollari per l'educazione, 3500 miliardi di dollari per la salute).

Già prima che si firmasse l'AGCS, i governi europei avevano cominciato a mettere in opera la privatizzazione dei servizi pubblici. I progetti di privatizzazione di alcuni servizi pubblici già da tempo annunciati (per la Francia : l'elettricità, la posta, Air France,…) sono stati dettati dall'AGCS, che i governi di destra e di sinistra hanno lavorato in segreto, alle spalle dei cittadini, e con il silenzio complice dei media , ma anche delle organizzazioni sindacali "collaboratrici" del nuovo ordine economico (i dirigenti del più importante sindacato francese, il CFDT, sono assidui partecipanti del Forum di Davos). Politiche simili vengono simultaneamente operate nei paesi occidentali.

Come per l'AMI, i negoziati sull'AGCS vengono operati con la più grande opacità. Malgrado ripetute richieste di alcuni parlamentari europei, l'accesso ai documenti relativi a questi negozi è stato rifiutato.

Come l'AMI, lo scopo dell'AGCS è di accordare sempre più libertà e diritti alle multinazionali, di ridurre sempre più il potere economico degli Stati, e di smantellare metodicamente l'insieme delle regolamentazioni ambientali e sociali. Questi attacchi simultanei si iscrivono in ciò che si dovrebbe chiamare guerra. Una guerra sociale ed interiore, una guerra delle ditte contro i cittadini.

Tramite l'apatia del pubblico e dei contro-poteri sindacali, questa guerra sta per raggiungere le sue mete: l'annullamento dei diritti sociali acquisiti da un secolo, l'assenza di barriere nella "libertà" delle ditte (libertà d'inquinare, libertà di sfruttare senza limiti, libertà di distruggere delle vite per via della miseria e della disoccupazione,…), e l'annientamento definitivo del potere delle istituzioni elette (gli Stati) e quindi, della democrazia.

Per rispondere a questa guerra che entra nella sua fase finale e le quali conseguenze saranno senza via di scampo, è giunto il momento per i cittadini di entrare in Resistenza.

 

 

 
Sabotaggio prima della privatizzazione

Per ottenere facilmente l'approvazione delle opinioni per la privatizzazione dei servizi pubblici, la strategia più frequentemente utilizzata è quella di organizzare anticipatamente il sabotaggio dei servizi pubblici, cosi che, una volta dimostrata la loro insufficienza, basterà solo privatizzarli. Questa strategia è stata applicata in massa nei settori della salute e dell'educazione.

Ecco cosa si può leggere riguardo l'educazione pubblica in un documento dell'OCDE, l'organizzazione ei Padroni del Mondo che ha tra l'altro concepito l'AMI:

"Se si diminuiscono le spese di funzionamento, bisogna essere attenti a non diminuire la quantità di servizi, al costo di ridurne la qualità. Si possono ridurre, ad esempio, i crediti di funzionamento per le scuole e le università, ma sarebbe rischioso ridurre il numero di alunni o studenti. Le famiglie potrebbero reagire male al fatto di veder rifiutare l'iscrizione dei propri figli, ma non ad un calo graduale della qualità dell'insegnamento.

Ciò si opera pian piano al fine di evitare l'insoddisfazione generale della popolazione."

Quaderno di politica economica n°13 dell'OCDE

 

 

 

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