Carta per l'Ambiente


Due secoli dopo la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, la Francia si starebbe preparando a lanciare una nuova rivoluzione ?

I progressi tecnologici ed economici rendono necessari nuovi diritti umani che integrano il diritto di vivere in un ambiente non degradato e non inquinato. E' una delle rivendicazioni cittadine essenziali formulate in questo sito.

All'iniziativa del presidente Jacques Chirac, una Carta per l'Ambiente è stata aggiunta al preambolo della Costituzione francese, addizionandosi alla Dichiarazione dei Diritti Umani già esistente. La Carta è stata proposta dal governo nel giugno 2003 e aggiunta dal parlamento alla Costituzione nel marzo 2005.

 
Il testo della Carta per l'Ambiente

Il popolo francese considerando,
che le risorse e gli equilibri naturali hanno condizionato l'emergenza dell'umanità;
che il futuro e l'esistenza stessa dell'umanità sono indissociabili dall'ambiente naturale;
che l'ambiente è il patrimonio comune a tutti gli esseri umani;
che l'uomo esercita una pressione crescente sulle condizioni di vita e sulla propria evoluzione;
che la diversità biologica, il benessere delle persone e il progresso delle società umane sono affette da certi modi di consumo o di produzione e dall'eccessivo sfruttamento delle risorse naturali;
che la protezione dell'ambiente deve essere messa allo stesso piano degli altri interessi fondamentali della Nazione;
che per poter assicurare uno sviluppo durevole, le scelte il cui scopo è rispondere ai bisogni di oggi, non devono compromettere la capacità delle generazioni future e di altri popoli di soddisfare i propri bisogni;

proclama :

Art.1- Ognuno ha il diritto di vivere in un ambiente equilibrato e favorevole alla propria salute.

Art.2- Ogni persona ha il dovere di partecipare alla preservazione e al miglioramento dell'ambiente.

Art.3- Ogni persona deve, nelle condizioni stabilite dalla legge, prevenire o, a difetto, limitare i danni che sarebbe suscettibile fare all'ambiente.

Art.4- Ogni persona deve contribuire alla riparazione dei danni che causa all'ambiente, nelle condizioni stabilite dalla legge.

Art.5- Se la realizzazione di un danno, anche se incerto da un punto di vista scientifico, può influire in modo grave o irreversibile l'ambiente, le autorità politiche vigilano, per applicazione del principio di precauzione, sull'applicazione di misure provvisorie e proporzionate per poter evitare la realizzazione del danno e mettere in opera una procedura di evacuazione dei rischi incorsi.

Art.6- Le politiche pubbliche devono promuovere uno sviluppo durevole. Per questo, devono tener conto della protezione e la valorizzazione dell'ambiente e conciliarle con lo sviluppo economico e sociale.

Art.7- Ogni persona ha il diritto, nelle condizioni stabilite dalla legge, di avere accesso alle informazioni relative all'ambiente detenute dalle autorità pubbliche e di partecipare all'elaborazione di decisioni pubbliche avendo un influenza sull'ambiente.

Art.8- L'educazione e le formazioni sull'ambiente devono contribuire all'applicazione dei diritti e doveri definiti nella presente Carta.

Art.9- La ricerca e le innovazioni devono aiutare alla preservazione e alla valorizzazione dell'ambiente.

Art.10- La presente Carta ispira l'azione europea e internazionale della Francia.

 

 
I limiti della Carta

Le leggi future dovranno ormai essere conforme ai principi stabiliti in questa Carta. Mentre le leggi esistenti, potranno essere modificate o annullate se risultassero contrarie alla nuova Costituzione.

Ma la Costituzione non è una legge e niente obbliga di creare nuove leggi per far si che i diritti stabiliti dalla Carta vengano rispettati. Eppure la protezione dell'ambiente ha bisogno di nuove leggi, cominciando da quelle che dovrebbero costringere le ditte a rispettare l'uomo e l'ambiente.

Potrebbe quindi trattarsi di una mossa di comunicazione del presidente Chirac per mostrarsi più attento alle preoccupazioni dell'opinione pubblica, mentre nel frattempo il suo governo conduce una politica neo liberale ed impopolare. Per lo più il governo francese non ha mai quanto oggi sacrificato l'ecologia agli interessi delle lobbies economiche: sostiene i progetti autostradali invece di privilegiare le ferrovie, ha annullato leggi di protezione del paesaggio naturale dando spazio ad imprenditori edili, ha soppresso l'aiuto dello Stato per i carburanti verdi, ha rallentato volontariamente l'entrata in vigore del piano europeo Natura 2000 che istituisce zone naturali protette, ha ridotto di un quarto il budget riservato allo sviluppo delle energie durevoli (solare, mulini a vento,…), ed ha anche soppresso tutte le sovvenzioni alle associazioni di protezione ambientale.

Però con la sua portata simbolica, la Carta per l'Ambiente rimane, malgrado tutto, un passo in avanti, un' azione fondatrice e storica per i diritti umani e per la democrazia.

 

Modificazione del preambolo della Costituzione

Per integrare la Carta nella Costituzione, il primo capoverso del Preambolo della Costituzione è stato completato dalle seguenti parole: « così che ai diritti e doveri stabiliti nella Carta per l'Ambiente del 2003. »

 

 

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